Natura e funzione delle logge ( per chi lavorano e a che prezzo)

Padre Kolbe ai massoni

Maurizio Blondet27 Aprile 2024

Nel 1926, a Bucarest, ci fu il congresso internazionale dei massoni, in riferimento a questo congresso Padre Kolbe scrisse: “Quei signori (cioè i massoni) credono di essere loro a governare: ascoltiamo, allora, ciò che scrivono i ‘Protocolli dei Savi di Sion’, (documento che Padre Kolbe chiamava: ‘Il libro davvero fondamentale della Massoneria’).”

“Il protocollo n. 11 afferma: Noi creeremo e metteremo in atto le Leggi e i Governi (…) e, al momento opportuno, (…) sotto forma di rivolta nazionale. (…) E’ necessario che le popolazioni, sconcertate dall’avvenuta rivolta, poste ancora sotto l’influenza del terrore e dell’incertezza, comprendano che siamo talmente forti, talmente intoccabili, talmente pieni di potere che in nessun caso terremo conto delle loro opinioni e dei loro desideri, ma, anzi, siamo in grado di schiacciare le loro manifestazioni in ogni momento e in ogni luogo (…). Allora, per paura, chiuderanno gli occhi e rimarranno in attesa delle conseguenze. (…) A quale scopo abbiamo ideato e imposto ai massoni tutta questa politica, senza dare ad essi la possibilità di esaminarne il contenuto? Questo è servito di fondamento per la nostra organizzazione massonica segreta (…) la cui esistenza neppure sospettano queste “bestie” da noi adescate nelle logge massoniche.”

Allora Padre Kolbe si rivolge direttamente ai Massoni:

“Avete sentito, signori massoni? Coloro che vi hanno organizzato e vi dirigono segretamente, gli ebrei, vi considerano delle bestie, attirate nelle logge massoniche per scopi che voi neppure sospettate (…). Ma sapete, signori massoni, che cosa vi attende il giorno in cui vi verrà in mente di incominciare a pensare da soli? Ecco, ascoltate: il medesimo protocollo prosegue affermando: – La morte è l’inevitabile conclusione di ogni vita. (…). Giustizieremo i massoni in modo tale che nessuno, (…) potrà avere dei sospetti, neppure le stesse vittime: moriranno tutti nel momento in cui ce ne sarà bisogno, apparentemente per effetto di malattie comuni (…) -. “

“Signori massoni” prosegue Padre Kolbe “ voi che, recentemente, durante il Congresso di Bucarest, vi siete rallegrati del fatto che la Massoneria si sta rafforzando ovunque, riflettete e dite sinceramente: non è meglio servire il Creatore nella pace interiore (…), piuttosto che obbedire agli ordini di chi vi odia?”

Padre Kolbe ha parole anche per i Capi Incogniti della Massoneria:” E a voi, piccolo manipolo di ebrei, ‘Savi di Sion’, che avete provocato coscientemente già tante disgrazie e ancora di più ne state preparando, a voi mi rivolgo con la domanda: quale vantaggio ne ricavate? (…). Gran cumulo di oro, di piaceri, di svaghi, di potere: tutto questo non rende ancora felice l’uomo. E se anche questo desse la felicità, quanto potrà durare? Forse una decina di anni, forse una ventina (…). E poi?… E voi, capi ebrei, che vi siete lasciati sedurre da Satana, il nemico dell’umanità, non sarebbe meglio se anche voi vi rivolgeste sinceramente a Dio?”

Si nota che Padre Kolbe non si scaglia con violenza contro questi ‘nemici’, li ammonisce con carità cristiana e vorrebbe salvarli dalle loro brame sataniche.

In merito a quanto sta scritto nei Protocolli, Padre Kolbe scriveva:

“Essi dicono di se stessi: – Chi o che cosa è in grado di far crollare una forza invisibile? La nostra forza è appunto di questa natura. La ‘Massoneria esterna’ serve solo per nascondere i suoi scopi, ma il piano d’azione di questa forza sarà sempre sconosciuto alla gente.-”

E Padre Kolbe fa capire a questi nemici acerrimi della Chiesa che c’è un Condottiero più forte di loro sicuramente: “Noi siamo un esercito, il cui ‘Condottiero’ vi conosce ad uno ad uno, ha osservato e osserva ogni vostra azione, ascolta ogni vostra parola, anzi… nemmeno uno dei vostri pensieri sfugge alla sua attenzione.

Dite voi stessi: in tali condizioni, si può parlare di segreto nei piani, di clandestinità e di invisibilità?”

Padre Kolbe rivela il nome del Condottiero: “E’ l’Immacolata, il rifugio dei peccatori, ma anche la debellatrice del serpente infernale. Ella vi schiaccerà il capo!”

Parole profetiche, preziosissime pronunciò Massimiliano Kolbe proprio sulla Piazza Rossa.

Negli anni Trenta Padre Kolbe attraversò l’Unione Sovietica sulla Transiberiana, in un viaggio che dal Giappone lo avrebbe portato in Polonia.

Kolbe fece una tappa a Mosca e, tramite testimonianze raccolte dal Padre Pierre Caillon, apprendiamo questa profezia forte e meravigliosa:

”Un giorno, l’Immacolata regnerà sul Cremlino e dal Cremlino sul mondo intero.”

Queste parole ci fanno comprendere la richiesta della Madonna apparsa a Fatima: la Consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato.

La Russia ha una grande missione spirituale, i nemici di ogni religione lo sanno bene, per questo motivo ci sono tanti attacchi alla Russia, ai suoi governanti, al suo popolo anche ai giorni nostri, spesso sono subdoli malvagi attacchi.

Riflettiamo.

(di D.Asaro Romanoff)

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